Catfish: Comprendere e tutelarsi dalle truffe a tema romantico.

Il 12 novembre 2012 andava in onda su MTV la prima puntata di ‘Catfish’, uno show che diventerà talmente popolare da entrare nel vocabolario, come termine universale per identificare alcune tipologie di truffa online a tema romantico. Il popolarissimo programma ci mostra spesso, tuttavia, una versione ‘all’acqua di rose’ di queste frodi sentimentali. Nella prima parte dell’episodio genericamente la malcapitata vittima prende consapevolezza, grazie all’aiuto dei due presentatori, di trovarsi davanti ad un profilo falso. Da qui parte la caccia al truffatore, che si scopre essere nella maggior parte dei casi un individuo turbato e con importanti difficoltà relazionali. La puntata si chiude quindi con un messaggio positivo che comporta la redenzione di quest’ultimo. Il catfish è un fenomeno sempre esistito ma che negli ultimi anni è stato decisamente avvantaggiato dal progresso tecnologico. Inizialmente i fenomeni di catfishing, di cui si occupa il celebre programma su MTV, sfruttano un meccanismo banale e quasi endemico al funzionamento dei social. Diversi utenti, in alcuni casi senza particolare malizia, creano profili falsi spesso per una difficoltà anche psicologica nell’accettare la propria immagine. Attraverso questi profili intrattengono quindi relazioni online che non si sentirebbero in grado di intraprendere con il loro vero profilo. Si tratta quindi sicuramente di azioni questionabili e scorrette, ma con ripercussioni spesso limitate.

Ad oggi, tuttavia,  il fenomeno del catfishing è in crescita, con conseguenze radicalmente più pericolose per le vittime di simili truffe online. Il rapporto dell’FBI sulla criminalità online nel 2021 segnala un incremento del 40% delle truffe romantiche a scopo di estorsione. La struttura di queste frodi si divide in due principali tipologie. Nel primo caso, una volta costruito un rapporto di dipendenza affettiva con la vittima, il truffatore, attraverso una serie di pressioni psicologiche, estorce l’invio di denaro o di beni economici. La seconda casistica prevede un meccanismo più subdolo nella sua essenza. La vittima viene dapprima coinvolta in dinamiche di sexting che richiedono l’invio di immagini o video intimi. In possesso di questo materiale il truffatore ne minaccia la pubblicazione, richiedendo in cambio un corrispettivo economico.

Per questo motivo è sostanziale al giorno d’oggi costruire percorsi educativi in grado di contrastare il fenomeno. E’ in questo che ci viene in aiuto il triangolo dell’educazione civica digitale, ideato da ACD. Questo semplice strumento si prefigge di limitare comportamenti in rete che possano risultare dannosi per se stessi e per gli altri attraverso tre fondamentali principi: alfabetizzazione digitale, pensiero critico e comportamenti virtuosi. Ma cosa si intende con questi termini e come possono aiutarci a prevenire il catfishing?

Si parla di alfabetizzazione digitale per indicare la capacità di utilizzo e di fruizione del digitale e dei nuovi media. Nel pratico questo significa conoscere e identificare le principali dinamiche e il funzionamento dei media che utilizziamo. Prendiamo il caso del catfishing per esempio, ‘alfabetizzazione digitale’ significa saper distinguere un profilo falso da uno veritiero. Sui social, alcuni elementi di base ci permettono di identificare questo tipo di account, per esempio la mancanza di bio o di immagini in cui la persona è ‘taggata’ da amici o le poche foto presenti nel feed. Un aiuto da questo punto di vista ci viene dal guru italiano del digitale, Salvatore Aranzaulla, il cui articolo a riguardo potete trovare qui sotto.

Il concetto di pensiero critico può risultare invece più complesso. Farsi dote di pensiero critico nell’affrontare i nuovi media significa saper comprendere ed analizzare più profondamente i contenuti e le dinamiche che incontriamo in rete, senza farsi dominare dalle informazioni che riceviamo. Applicare questa buona pratica al caso del catfishing può significare da un lato fare ricerche più attente sul nostro interlocutore, su altri social per o motori di ricerca. Dall’altro lato vuol dire mantenere un approccio critico ed attento alla conversazione in sé, notando eventuali ‘red flags‘ ovvero segnali pericolosi, come lo sfuggire continuamente a video chiamate o messaggi vocali. Anche in questo possiamo trovare aiuto in alcuni interessanti report, come quello di Norton o di cyberhelpline.com.

Che cos’è invece un comportamento virtuoso e come si definisce? Un dubbio questo che attanaglia da secoli filosofi e pensatori. Nel pratico mondo del web ci può risultare tuttavia più facile identificare simili comportamenti. Il nostro operato in rete deve essere finalizzato a non arrecare danni a noi stessi e men che meno agli altri. Riprendiamo quindi il caso del catfishing, è un comportamento legittimo quello di non accettare la richiesta di danaro per esempio. Discorso simile vale per l’invio di immagini e contenuti intimi. Se manca un rapporto di fiducia è sicuramente consigliato evitare in toto questo tipo di comportamenti, o quantomeno tutelare la propria immagine evitando di mostrare segni di riconoscimento.

I nuovi media rappresentano un meraviglioso strumento per conoscere persone e trovare l’anima gemella. Un recente sondaggio mostra come in Italia il 12.6% delle relazioni sentimentali nasce dai social media o da app di incontri e questo dato non potrà che crescere negli anni a seguire. In una sfera amorosa sempre più interconnessa sapersi tutelare da eventuali manipolazioni è fondamentale, così da potersi godere a pieno le opportunità che social e app ci offrono. Per riprendere un vecchio detto popolare ‘il mare è pieno di pesci…ma attenzione ai pesci gatto’.

 

 

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Immagine di copertina: Pexels