Identità digitale: che cos’è?

Identità digitale: che cos’è?

 

In un mondo in cui la digitalizzazione ha ormai investito le nostre vite in ogni aspetto, a partire dal sociale (Instagram, Facebook, Whatsapp ecc.) fino ad arrivare alla semplice posta (Gmail, Libero ecc.), abbiamo bisogno di identificarci univocamente all’interno delle nostre vite digitali, dove non è presente la nostra persona fisica. Siamo già registrati nella ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) senza nemmeno rendercene conto e siamo in possesso di una Cittadinanza Digitale con tutti i suoi diritti e doveri. Ma per rapportarsi con la Pubblica Amministrazione online manca un piccolo tassello: l’Identità Digitale o SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

 

Cos’è l’identità digitale SPID?

Parliamo di SPID quando consideriamo tutto l’insieme delle informazioni di una persona raggruppate all’interno di un sistema informatico. È un profilo univoco che può riferirsi a uno e un solo individuo e più i sistemi informatici sono complessi ed elaborati, più le informazioni riguardanti l’individuo saranno approfondite.

Grazie alla SPID si può risalire ai movimenti fatti in un determinato sistema informatico univocamente, le azioni sono registrate e mappate sulla “storia” dell’individuo in possesso dell’autenticazione del profilo SPID. L’accesso al sistema avviene tramite delle credenziali che identificano la persona che possiede un profilo, queste credenziali non hanno copie, sono uniche. Si presume, pertanto, che sia solo il possessore di queste a utilizzarle e che quindi sia l’individuo in questione a fare determinati movimenti nel sistema. Il  Sistema Pubblico di Identità Digitale garantisce quindi a tutti i cittadini e alle imprese un accesso unico, sicuro e protetto ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti.

È uno strumento che consente un accesso rapido a tutta una serie di servizi fondamentali per il cittadino che riguardano i più disparati aspetti della sua vita. Possiamo passare dai semplici pagamenti, alle informazioni sanitarie, dall’accesso al sito INPS, alle pratiche d’impresa, passando infine per la richiesta di bonus e incentivi statali di vario genere.

Il sistema SPID nasce per agevolare la diffusione e l’uso dei servizi online dedicati alla PA, e si tratta di un sistema gratuito per tutti i cittadini che gestito da AGID, l’Agenzia per l’Italia Digitale.

 

Come ottenere una SPID?

L’identità SPID viene rilasciata dai Gestori di Identità Digitale (Identity Provider). Questi Identity Provider sono soggetti privati accreditati da AGID che, nel rispetto delle regole emesse dall’Agenzia, forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti che si rivolgono loro.

Prima ancora di recarsi da questi gestori però, è necessario sapere di quale tipologia di SPID abbiamo bisogno. Abbiamo a che fare con tre sottocategorie che cercano di rappresentare al meglio la totalità della popolazione in possesso di un’Identità Digitale. Troviamo quindi:

  • una SPID a uso personale, per i soggetti privati che la utilizzeranno principalmente per le relazioni con la Pubblica Amministrazione online;
  • una a uso professionale della persona fisica, con la quale professionisti e imprenditori acquisiscono una specifica Identità Digitale dal punto di vista professionale;
  • una a uso professionale delle persone giuridiche, quando è un’intera organizzazione o un’intera azienda a essere riconosciuta come soggetto all’interno del sistema dei Gestori d’Identità Digitale.

Per poter aprire un account, e quindi diventare proprietari di un’Identità Digitale, abbiamo bisogno di inserire alcune informazioni all’interno del sistema. Si deve inserire come dato non facoltativo un numero di telefono, preferibilmente quello personale (in caso di una SPID dedicata all’uso personale), o quello di reperibilità di ufficio e azienda. Il sistema di registrazione avrà bisogno anche di un indirizzo e-mail attivo, come specificato prima sarebbe vantaggioso utilizzare l’account mail più utilizzato, così da essere sicuri di non perdere nessun tipo di comunicazione relativa al nostro account SPID. Un altro passaggio è l’inserimento dei dati di un documento di Identità valido. Non è necessario che questo sia la carta di identità, basterebbe anche il passaporto, la patente, o perfino il permesso di soggiorno, purché questi siano documenti validi e attivi. Ultimo ma non meno importante, avremmo bisogno di una tessera sanitaria con codice fiscale.

Una volta recuperati tutti i documenti e completati tutti i passaggi necessari, avremmo quasi raggiunto il nostro scopo.

 

Un ultimo passaggio: l’identificazione

Per avere a tutti gli effetti un account SPID attivo e operativo, bisogna che avvenga l’identificazione del soggetto richiedente. Ovvero è necessario che venga verificata che l’identità del soggetto che fa la richiesta di una SPID corrisponda in tutto e per tutto alle informazioni registrate nell’account d’Identità Digitale. Oltre alla possibilità di una identificazione fisica, c’è la possibilità di richiedere il riconoscimento online, possibilità che si è rivelata prima necessaria e poi molto utile negli ultimi due anni. Il provider quindi si accingerà  a riconoscere l’utente e a garantirne l’identità in tre modalità differenti:

  • via webcam, quindi il riconoscimento avviene attraverso una videochiamata registrata con uno degli operatori dell’Identity Provider nella quale il richiedente dovrà mostrare i documenti di identità precedentemente inseriti;
  • un Identity Provider può considerare convalidato un account anche tramite firma digitale, il richiedente in questo caso, se in  possesso di un certificato di firma digitale valido e un lettore di smart card, può procedere alla convalida in modo autonomo e automatico.
  • come ultimo metodo esiste la possibilità di farlo tramite CNS (Carta Nazionale dei Servizi) con un lettore di smart card da collegare al computer.

Una volta che l’ Identity Provider avrà confermato l’identità del richiedente, il nostro account sarà finalmente attivo e avremo la nostra personalissima Identità Digitale.

 

 

A cura di

Selene Conton

 


FONTI:

CREDITS: