Come gestire la brand reputation online

Tra i rischi legati ad un attacco da parte di cybercriminali ce n’è uno di cui non si parla molto spesso, ma di cui si dibatte sempre più frequentemente: quello legato alla brand reputation. Sono sempre più, infatti, le ricerche che prestano attenzione al legame tra reputazione aziendale e sicurezza informatica e come quest’ultima giochi un ruolo fondamentale nella costruzione di una reputazione non solo per le grandi aziende, ma anche per le medie e piccole imprese. Queste ultime, infatti, hanno ormai da tempo imparato ad utilizzare gli strumenti informatici al fine di pubblicizzare i prodotti e fidelizzare i clienti. Ma cos’è la brand reputation e quali sono i rischi che corrono le aziende?

Brand reputation: non una, ma tante definizioni

Da un punto di vista prettamente tecnico, quando si parla di brand reputation, o se si preferisce reputazione aziendale, non esiste una definizione univoca e universale. Si tratta, piuttosto, di un insieme di fattori e percezioni che, di fatto, vanno a definire la reputazione di un’azienda. Tra i fattori da tenere in considerazione per andare a valutare la reputazione di un’azienda ci sono elementi quali la sua storia, la qualità dei suoi prodotti e/o servizi, la comunicazione sia interna che esterna e tutte le azioni intraprese nel corso del tempo che ne hanno influenzato la condotta. Si tratta di una definizione che racchiude, al proprio interno, una varietà di dimensioni, valutazioni e prospettive dei diversi stakeholder presenti sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Esistono diversi formule per misurare la brand reputation di un’azienda, che tengono conto di tutti questi fattori insieme.

Brand reputation e i parametri che la definiscono

Sono diversi i parametri che concorrono alla costruzione di una solita brand reputation. Al fine di costruire una solida brand reputation, nel corso degli anni marketer e analisti hanno dato la propria definizione di brand reputation. Questo è stato fatto al fine di dare strumenti di ranking precisi che permettano la misurazione di quest’importante aspetto aziendale. Tra i più famosi, c’è sicuramente quello pubblicato nel 1982 all’interno della rivista americana Fortune relativa alle The World’s Most Admired Companies. Secondo gli autori della rivista, tra i parametri da tenere conto quando si parla di reputazione aziendale ci sono, tra gli altri, la solidità finanziaria di un’azienda, il valore di investimento nel lungo periodo, l’innovazione che essa è in grado di fornire per quello che riguarda prodotti e servizi, la responsabilità sociale che riguarda non solo i propri consumatori e più in generale la comunità, ma anche l’impatto ambientale e il rispetto delle norme, l’uso in maniera proficua delle risorse aziendali, la capacità di far crescere e fornire talenti e infine la capacità e il know-how necessario per fornire alla propria clientela servizi di qualità.

Quando basta poco per distruggere la reputazione aziendale

Costruire una solida brand reputation richiede molto tempo e dedizione. Serve molto tempo, alle volte anche anni di impegno e dedizione per ottenere la fiducia di clienti e stakeholder. Tuttavia, serve davvero poco per distruggere quest’aspetto fondamentale di un’azienda. Secondo un sondaggio condotto nel 2020 tra maggio e giugno da Proofpoint, emergono forti preoccupazioni per quello che concerne il legame tra cybersecurity e brand reputation. In particolare, l’87% degli addetti ai lavori intervistati affermano la loro forte preoccupazione per eventuali danni legati alla reputazione del brand in caso di un’eventuale attacco informatico. A preoccupare maggiormente gli intervistati, infatti, sarebbe non tanto la possibilità di una perdita economica legata al singolo attacco, ma piuttosto i danni che potrebbero essere fatti all’immagine del brand e la sua affidabilità.

Gli attacchi informatici alle aziende sono un fenomeno in crescita

Viviamo in un periodo nel quale gli attacchi informatici ai danni delle aziende e alla loro brand reputation stanno aumentando. Si tratta di un numero un costante crescita, che vede nel mirino sia grandi corporations che piccole e medie imprese. Secondo i dati, infatti, nel 2020 in Italia il 52% delle aziende sarebbe stato oggetto, almeno una volta nel corso della sua esistenza, di un attacco informatico.

Si tratta di attacchi che non solo crescono a livello numerico, ma che stanno diventando sempre più fantasiosi e sofisticati.

Brand reputation e cyber attacchi: come difendersi?

Per difendere la brand reputation aziendale esistono strategie mirate che riguardano il potenziamento di diversi ambiti aziendali. Tra questi, un elemento fondamentale è una corretta formazione del personale volta all’individuazione e alla gestione degli attacchi da parte di questi ultimi. A quest’elemento, si aggiungono diverse polizze assicurative che comprano le aziende in caso i danni informatici e un’eventuale perdita dei dati. Infine, backup e una corretta mappatura di eventuali punti critici e dei rischi è un must per aumentare la sicurezza informatica in azienda.

A cura di

Miriam Salamone


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