L’amore nell’era digitale: le dating apps

All you need is love”, o almeno così recitano moltissime canzoni e poesie. L’amore è quel sentimento che ha fatto nascere le migliori opere letterarie, a partire dalla Vita Nova di Dante Alighieri in cui il poeta professa il suo amore per Beatrice; Giacomo Leopardi che dedica A Silvia alla sua amata in nome di un amore, ahimè, non corrisposto; o ancora l’unione boicottata di Renzo e Lucia ne I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Si aggiunge, poi, la storia tormentata dei due amanti di William Shakespeare in Romeo e Giulietta; il sogno di un amore romantico e passionale di Madame Bovary, protagonista del romanzo di Gustave Flaubert e infine la passione travolgente e ribelle di Anna Karenina, musa di Lev Tolstoj. Insomma, in Italia, come in Francia, ma anche in Russia, l’amore è ciò che accomuna e unisce.

Il tema dell’amore ha influenzato indubbiamente anche il mondo del cinema e della musica. Memorabile è il film Titanic, e infinita è la lista di cantautori che hanno composto testi d’amore: Luigi Tenco, Gino Paoli, Lucio Dalla, Lucio Battisti e Fabrizio De André, per citarne solo alcuni, che oggi rappresentano i pilastri della musica italiana d’autore.

L’amore: dalle lettere alle app di dating

È evidente, quindi, che a prescindere dalla fase di vita – adolescenza o età adulta che sia – il minimo comune denominatore rimane la voglia di amare ed essere, allo stesso tempo, ricambiati. Questo desiderio si concretizza nella ricerca di quella fatidica “persona giusta” o “anima gemella”.
Inoltre, rispetto ai casi citati, i tempi sono logicamente cambiati: dalle lettere si è passati alla cabina telefonica e poi, più recentemente, al cellulare; dalla bicicletta si è giunti pian piano alla scoperta dei motori e con loro le automobili.

Oggigiorno si è muniti di ogni possibile forma e mezzo di comunicazione, e si è liberi di scegliere il canale prediletto. Ma, di questi tempi, in cui la vita è frenetica e le agende sono full, uno dei modi più semplici e istantanei di far scoccare la freccia a Cupido è affidarsi a un’app di dating.

Cosa sono le app di dating?

Rispetto a qualche anno fa, le app di dating, oggi, sono molto più diffuse e non rappresentano più un tabù. Chi le considerava un’ultima spiaggia per i disperati in cerca della propria dolce metà dovrà ricredersi. Si possono definire come un modo efficace per incontrare virtualmente persone nuove, ipotetici flirt, o anche partner a lungo termine. Ne esistono diverse e l’iscrizione solitamente è gratuita con accesso limitato a determinate funzioni. Se si desidera, invece, farne pieno uso, è richiesto un pagamento.

La finalità di queste applicazioni è permettere alle persone di conoscersi, inizialmente a livello superficiale, scambiando messaggi ed emoji, con la speranza che possa nascere da parte di entrambi un reale interesse. Gli esiti di questo primo contatto possono essere sia positivi che negativi in fatto d’amore. Si potrebbe scoprire di essere affini e di avere degli interessi in comune, oppure, in caso contrario, se non dovesse scattare quella famosa scintilla, si può dire di aver trovato un/un’ amico/a e uscirne comunque “vittoriosi”.

Non ci sono delle regole precise, il destino e la casualità spesso giocano un ruolo importante. Sicuramente le app, a differenza della vita reale, in cui generalmente si frequenta una determinata “cerchia” abbastanza ristretta, offrono l’opportunità di conoscere persone in cui non ci si imbatterebbe per caso passeggiando per strada, o andando al lavoro; un po’ per la mancanza di tempo, talvolta di curiosità, o anche per un semplice fattore di distanza.

Quali sono?

Come accennato precedentemente, i motivi che spingono una persona a “entrare” in un’app di dating sono varie: ricerca dell’amore, nuove amicizie o compagni d’avventura, nel caso in sui si decida di fare un viaggio in solitaria e non si conosca il posto, oppure se ci si è appena trasferiti in una nuova città e si vuole familiarizzare con il luogo e la cultura, e ancora curiosità, passatempo o noia.

Di fatto però sono nate principalmente per trovare l’amore, a prescindere poi dall’uso del singolo. Le app in questione sono davvero tante – Happn, Once, Bumble, Lovoo, Meetic, OkCupid, Her, ecc.  – ma le più popolari sono:

  • Badoo: lanciata nel 2006, già due anni dopo aveva 14 milioni di utenti, entrando nella classifica dei 1000 siti più visitati del mondo. Questa è una delle prime app d’incontri ad aver spopolato, anche se oggi non riscuote più lo stesso successo. È possibile fare ricerche in base alla città o all’area geografica. Per avere maggiore visibilità nelle ricerche e per sbloccare funzionalità aggiuntive è possibile attivare servizi a pagamento.
  • Tinder: è stata lanciata nel 2012, e nel 2014 registrava circa un miliardo di swipes al giorno. Tinder, infatti, è tra le prime swiping apps, cioè quelle in cui l’utente compie un movimento di “strisciata” per selezionare le foto degli altri utenti. La scelta delle persone proposte al singolo si basa sulla posizione geografica. È possibile creare un profilo autonomamente oppure collegandosi ai social network di cui si è già in possesso (Facebook o Instagram). Si possono caricare foto, scrivere una breve descrizione e poi decidere se assegnare un cuoricino, come segno di apprezzamento, oppure semplicemente andare avanti facendo scroll col dito. Nel caso in cui la persona selezionata ricambi l’interesse, scatta il match che permette di mandarsi messaggi;
  • Grindr: app nata nel 2009, è dedicata principalmente agli utenti omosessuali ed è basata anch’essa sulla localizzazione. Ci si può creare un profilo, fare l’upload di alcune foto e poi avviare una conversazione con gli utenti proposti in base alle preferenze espresse. Si può definire come il WhatsApp del dating, in quanto ha le stesse funzionalità, come mandare note vocali/audio, immagini, adesivi o anche la propria posizione.

Gli effetti dell’online dating

Sicuramente l’online dating ha aiutato ad abbattere molte barriere ed è pian piano entrato a far parte della cosiddetta “normalità”. Studi condotti da diverse università hanno dimostrato che gli incontri online stanno cambiando l’andamento della società, rendendola più open minded (di mente aperta). Fin dai tempi più remoti, la concezione di relazione è sempre stata abbastanza limitata, poiché si tendeva e si tende tuttora a intraprendere una relazione amorosa con persone che appartengono a un gruppo ristretto di conoscenti, amici di amici e così via. L’avvento di internet però, e con lui i vari social e le app, ha dato la possibilità a perfetti sconosciuti di conoscersi, accomunati magari dagli interessi o dalla vicinanza geografica. I legami che si vanno a creare, quindi, sono totalmente random e permettono la connessione di individui metaforicamente “lontani”.

Le app hanno successo?

Le statistiche sono chiare: una coppia su tre nasce online. A dimostrarlo ci pensa la ricerca intitolata The Strenght of Absent Ties: Social Integration via Online Dating, condotta in collaborazione tra l’università di Vienna e quella dell’Essex. Il dato sale addirittura a più di 2/3 quando si parla di coppie omosessuali. Inoltre, gli studiosi hanno notato che le app di dating, oltre ad aver favorito l’interazione tra etnie diverse e tra gruppi sociali differenti, hanno avuto un effetto positivo sulla durata delle unioni, che risultano più solide e meno esposte al rischio di sciogliersi.

Ancora, secondo un sondaggio redatto negli USA, dove l’uso di queste app è particolarmente diffuso e comune, il 30% degli utenti della rete compresi tra i diciannove e i ventinove anni utilizza regolarmente app di appuntamenti, mentre il 31% ammette di averlo fatto in precedenza. Parlando concretamente di numeri, a Meetic risultano iscritti oltre 7 milioni di single, OkCupid ne conta 30 milioni, mentre Match.com e Tinder ne totalizzano 50 milioni.

Inoltre, la Global Web Index (società di ricerche di mercato inglese) ha voluto stilare il profilo dell’utente medio dei servizi di appuntamenti online, riscontrando che la maggior parte degli iscritti sono uomini nella fascia d’età compresa tra i venticinque e i trentaquattro anni. A riscuotere maggior successo sono generalmente gli infermieri, gli imprenditori e gli ingegneri; mentre, per quanto riguarda le donne, colpiscono soprattutto le insegnanti, le stiliste e le professioniste della comunicazione.

Anche l’Europa però, non è da meno. Da uno studio realizzato dal Center for Economics and Business Research che ha preso in esame sei paesi tra cui Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Olanda e Spagna, si evince che l’uso di queste app è, di fatto, quotidiano. In particolar modo, gli italiani sembrano essere i dater più attivi, se ci si affida ai risultati dell’indagine svolta da Ogury (società di mobile data), dai quali emerge che Badoo occupa il primo posto nella classifica delle app più scaricate. Nel complesso sarebbero ben 8.9 milioni i single che cercano attivamente l’amore.

Un amore nato in rete: Ippolita e Gianni

Ippolita e Gianni si conoscono su Meetic. Lei ha trentaquattro anni, lui qualcuno di più. È Ippolita a contattare per prima Gianni, poiché colpita da una citazione all’interno del suo messaggio di presentazione. I due iniziano a sentirsi e a chattare regolarmente, fino a quando decidono di scambiarsi i numeri di telefono per condividere lunghe chiacchierate. Pian piano l’interesse reciproco cresce, e giunge quindi il momento di vedersi faccia a faccia.

Nonostante l’ansia delle aspettative del primo incontro, si danno appuntamento in una giornata piovosa di febbraio. Quel giorno parlano fino all’alba e capiscono di essere fatti l’uno per l’altra. Subito dopo, iniziano a vedersi ogni weekend, progettando viaggi e vivendo molto intensamente la loro storia. I due sono sempre più innamorati, e a distanza di qualche anno annunciano la nascita di un figlio e la volontà di aprire un ristorante insieme. Questa love story va tuttora a gonfie vele, e, ancora oggi, la coppia ringrazia l’app che li ha fatti incontrare otto anni fa.

 

A cura di

Rebecca Brighton


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