Regali di Natale online e lo shippageddon

Non ci sono dubbi sul fatto che da quasi un anno le nostre abitudini siano cambiate drasticamente. Il lockdown iniziato a marzo 2020 ha totalmente stravolto la nostra società, come quella di molti altri Paesi, forse per sempre. Le nostre abitudini, poi, si riflettono sull’economia in cui siamo immersi. Quanti non hanno visto, banalmente, le variazioni di domanda (e quindi prezzo) di prodotti quali l’ormai leggendario lievito o attrezzature per fare attività fisica in casa?

Se per comprare generi alimentari era sufficiente sopportare la coda fuori dai supermercati, lo stesso non era possibile per ogni altro tipo di acquisto. E così il coronavirus ha creato la tempesta perfetta per le piattaforme di e-commerce.

La quantità di ordini ricevuti è cresciuta tanto velocemente da rallentare i tempi di consegna anche di colossi quali Amazon. Proprio il colosso fondato da Jeff Bezos, in un periodo di difficoltà per buona parte delle attività commerciali, ha però addirittura assunto decine di migliaia di nuovi impiegati per poter soddisfare la crescente richiesta. L’esito, come riportato da ogni testata, è stato un aumento considerevole della ricchezza del suo CEO.

Una nuova situazione di questo tipo potrebbe essere alle porte, con l’arrivo delle feste natalizie e il ritorno di lockdown, locali o parziali, in un numero crescente di paesi.

Regali di Natale online in Italia

Novembre e dicembre, grazie alla presenza di Black Friday e Natale, rappresentano da tempo il periodo d’oro per l’e-commerce, anche in Italia. Nel 2018, secondo gli studi del Politecnico di Milano, gli acquisti in Italia in questo periodo valevano quasi sette miliardi di euro, un quarto della domanda annuale.

I motivi per cui i consumatori cominciano a preferire l’acquisto di regali online sono vari. Tra questi, i prezzi convenienti grazie a costanti offerte, accesso a una gamma di prodotti più ampia e maggiori garanzie sui resi. Spesso gli store online concedono infatti tempi di reso più estesi, così da poter eventualmente restituire il prodotto finite le festività.

Regali online in ritardo?

Data la sempre crescente tendenza all’acquisto online e la situazione sanitaria, i timori dei rivenditori e degli spedizionieri sono concreti. Anche le società che si occupano delle consegne subiscono ritardi a causa di dipendenti contagiati che devono passare anche settimane in isolamento. I rivenditori più piccoli, invece, temono di dover alzare i prezzi a causa delle spese di spedizione, finendo per perdere clienti.

In una situazione simile, acquistare regali all’ultimo momento sembra quindi impossibile. Le reti di consegna sono già sotto stress ora, con magazzini sempre più impegnati. Per quanto riguarda poi le realtà più piccole, quali artigiani, negozi di paese o piccole case editrici, il personale addetto alle spedizioni è fortemente ridotto dalle disposizioni sanitarie.

Lo “shipageddon” natalizio

Già a metà ottobre si parlava di questo rischio, definito oltreoceano come “shipageddon“, un’apocalisse per le spedizioni, capace di bloccare le operazioni anche dei colossi del settore.

Tutti questi rischi ci sarebbero chiari, se non fosse che non siamo abituati a pensare a ciò che si cela dietro una spedizione (spesso rapidissima) dopo un acquisto online. In molti cominciano a realizzare solo ora l’elaborato processo (e ovviamente con esso le persone) che permette a un pacco di arrivare alla nostra porta nell’arco di pochi giorni, se non ore.

Come se non bastasse, molti negozi affermano di avere scorte limitate a causa dei rallentamenti che la filiera produttiva ha subito quest’anno. La situazione è perciò estremamente complicata, e conviene adattarsi per non riscontrare problemi.

Come evitare i regali in ritardo?

La risposta è semplice: giocare d’anticipo. L’unica soluzione per i consumatori, a maggior ragione di fronte al ritorno di chiusure e limitazioni per le attività commerciali. Probabilmente già ora i tempi di attesa cominciano a dilatarsi, ma con il passare dei giorni la situazione sarà sempre più difficile.

Il sistema postale degli Stati Uniti, ad esempio, sta invitando i cittadini ad acquistare i regali con largo anticipo. Nel caso in cui si conti poi su fornitori online per l’acquisto di prodotti per sé, sarebbe bene fare scorta per evitare di averne bisogno a ridosso delle festività.

Società di spedizioni quali UPS e FedEx provano invece a risolvere il problema disincentivando i grandi rivenditori. Hanno infatti annunciato che introdurranno spese di spedizione maggiorate per i colossi dell’e-commerce, così da disincentivare tali società dal paralizzare le reti di consegna.

A cura di

Federico Villa


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