Un nuovo fenomeno: il gambling con i bitcoin
Il nome è già storia: i bitcoin, le famose criptovalute create nel 2009 dalla mente del misterioso Satoshi Nakamoto, sono al centro di un ampio dibattito che divide il popolo del web in due estremi, tra visionari sostenitori di un nuovo modo per investire il proprio denaro e tradizionalisti pronti a vedere il male in ogni dove. Ciò che mette però d’accordo tutti gli esperti di finanza (e non) è l’estrema volatilità della nuova valuta che la rende dunque molto sensibile alle oscillazioni del mercato. In un articolo del Sole 24 Ore, datato 17 Febbraio 2021, si fa riferimento a un valore di 50.000 $, soglia scesa solamente in sei giorni del 16% per poi tornare a 60.000 $ nel marzo di quest’anno.
Ma a cosa è dovuta questa volatilità? Innanzitutto dobbiamo precisare che i bitcoin, a differenza delle valute tradizionali, non utilizzano i classici e sofisticati meccanismi finanziari. La giovane età non gioca a loro favore, come nemmeno l’inesperienza nel settore degli attuali meccanismi finanziari. Il loro valore, dunque, è determinato unicamente dalla domanda e dall’offerta in una relazione proporzionale. I valori stessi risultano impressionanti, ma la pericolosità di questa valuta è ancora legata alla sua incontrollabilità.
Un rischio condiviso
Perché oggi investire sui bitcoin sembra così vantaggioso? Perché rischiare di perdere ingenti somme di denaro affidandosi a delle valute così incontrollate e poco conosciute? La risposta potrebbe celarsi dietro la loro potenzialità. Una banca come Morgan Stanley ha annunciato, nel marzo 2021 il lancio di tre fondi che consentono la proprietà di Bitcoin.
Si tratta di un passo significativo per l’accettazione della valuta come asset ed è stato deciso dopo le richieste di molti clienti.
Il numero uno del risparmio gestito BlackRock, ha riferito alla Cnbc che il gruppo si è rivolto proprio alla nuova criptovaluta. Di seguito le parole di Rick Rieder, Chief Investment Officer e Managing Director della socetà di investimento:
oggi la sua volatilità è straordinaria, ma la gente sta cercando depositi di valore, asset che potrebbero apprezzarsi presupponendo che l’inflazione cresca e che i debiti aumentino, dunque abbiamo iniziato a dilettarci un po’.
Nel frattempo, Elon Musk ha annunciato, l’8 Febbraio di quest’anno, che Tesla ha inserito nel suo bilancio l’equivalente di 1,5 miliardi di dollari in bitcoin portando all’azienda una crescita di 750 milioni di dollari. Insomma, l’euforia è alle stelle e non sembra volersi fermare ai grandi investitori o ai colossi del mondo finanziario.
Giocare d’azzardo con i bitcoin
I casinò online e i siti internet che utilizzavano i bitcoin come valuta esistono dal 2014, con brand del calibro di BitStarz. Tuttavia questa tipologia di gioco d’azzardo è legata a un gruppo molto ristretto e rimasta per lo più una pratica di nicchia. Infatti, le criptovalute rappresentano ancora oggi in molti paesi degli strumenti poco trasparenti da un punto di vista legale e questo scoraggia i giocatori alla ricerca di transazioni rapide e sicure.
Regolamentare questi luoghi è dunque particolarmente difficile proprio a causa della natura stessa dei bitcoin che non rappresentano una valuta ufficiale. Tuttavia, secondo la compagnia che si occupa di sviluppare i giochi online SoftSwiss, nel 2020 il traffico legato a queste criptovalute è triplicato. Il pubblico, nonostante le incertezze e i rischi connessi alla relativa valuta, risulta dunque molto propenso al pericolo in virtù di un guadagno certamente sorprendente.
Il web ha visto quindi il moltiplicarsi di casinò online e siti internet in cui è possibile vivere l’esperienza del gioco d’azzardo in maniera molto realistica, permettendo di fruire dei giochi tradizionali (slot machines, blackjack…) con la possibilità di utilizzare differenti valute, digitali o materiali.
Le criptovalute rappresentano certamente ancora oggi un’incognita. La tecnologia, tuttavia, è in continua evoluzione e arriverà a dare moltissimo spazio ai nuovi metodi di pagamento digitale. La strada verso la regolamentazione di questi ultimi è si ancora aperta, ma rimane per ora tracciata. Gli errori saranno inevitabili, ma costituiranno un passo importante verso la creazione di una nuova economia mondiale.
A cura di
Alice Corio
Fonti
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