4 ottobre 2019: con Accademia Civica Digitale siamo in Borsa Italiana per celebrare il 25° anniversario di attività di Twister Communications Group.
Parliamo di fake news e imprese
Anche per questa importante giornata, Twister ha voluto pensare alle imprese; così diventano protagoniste della celebrazione proprio le aziende, nel loro rapporto con il digitale e le fake news. Non a caso, il nome scelto per l’incontro è Vero o falso? Le scelte imprenditoriali nell’era del fake. Come spiega Fabio Raineri, che di Twister è il Presidente,
«i prossimi saranno anni connotati da una ulteriore crescita tecnologica, da una necessaria regolamentazione e dalla scommessa dello sviluppo del pensiero critico delle giovani generazioni a scuola e nelle università.»
Su questi punti siamo stati chiamati a intervenire, insieme a relatori del calibro di
- Umberto Ambrosoli, dell’Associazione Civile Giorgio Ambrosoli
- Francesca Pasinelli, Direttore generale di Fondazione Telethon
- Guido Di Fraia, Prorettore di Iulm.
A moderare Edoardo De Biasi di Milano Finanza.
Perché le fake news sono un pericolo per le imprese?
Tendando di rispondere alla domanda ‘che cos’è una bufala?‘, si spiega come non esistano delle norme universali che possano garantire la verità di quanto viene diffuso sul web. Solo un’opera massiccia di educazione civica digitale e di acquisizione di una maggiore consapevolezza nella lettura dei contenuti potranno portare a un equilibrio lontano dalla diffusione virale di bufale.
Perché le fake news rappresentano un pericolo vero e proprio per i cittadini digitali, così come per le imprese, e non solo a livello reputazionale. L’intervento di Francesca Pasinelli mira proprio a esplicitare questo punto: la sanità è uno dei settori in cui le notizie false proliferano maggiormente, e il rapporto tormentato di Fondazione Telethon con i gruppi animalisti ne è un esempio.
Abbiamo diritto, in quanto abitanti del web, a non incappare in bugie e falsità nel momento in cui frequentiamo la rete, così come di non essere messi in difficoltà dalla sovrabbondanza di informazioni superflue rispetto a quelle realmente utili e importanti. Su questa scia si inserisce l’intervento di Andrea Bellandi Saladini, fondatore e direttore di Accademia Civica Digitale, che definisce le fake news una forma di inquinamento digitale.
Come evitare che le notizie false colpiscano la nostra impresa?
E allora, tornando sul focus centrale delle imprese e del loro rapporto con il digitale e le notizie false, ci chiediamo come evitare che spiacevoli fenomeni ci colpiscano in prima persona. Da una parte abbiamo i suggerimenti di chi ormai vive analogico e digitale come due componenti fondamentali di un unico mondo. Le proposte sono diverse: con una corretta contro informazione per esempio; oppure con la segnalazione delle fonti dei contenuti che immettiamo sul web a garanzia della loro eticità. C’è anche chi, dall’altra, sostiene che il digitale stia sobbarcando la realtà analogica, e che le previsioni non possano essere che di un futuro in cui il confine tra vero e falso sfuma ancor di più.
L’educazione civica digitale
Un’affermazione però mette tutti d’accordo: c’è bisogno di maggiore consapevolezza, e l’educazione civica digitale è il primo passo verso un web più virtuoso anche quando si parla di contenuti e fake news.
Grazie a Twister Communications Group per la bella possibilità di scambio sul digitale, sul reale pericolo costituito dalle fake news e sull’etica nella produzione di contenuti. È stato un onore vedere il nome di Accademia Civica Digitale accostato a quelli citati qui sopra.