Le nuove piattaforme sconfiggeranno la pirateria?

Negli ultimi dieci anni Internet è riuscito a entrare a far parte della nostra vita, entrando nelle nostre menti e nella nostra routine quotidiana. Ci svegliamo la mattina e la prima cosa che facciamo è vedere cosa succede su Instagram. Che poi alla fine, davvero ci interessa cosa fa la gente? O lo facciamo per inerzia? Ovviamente Instagram&Co. non sono solo social; hanno anche un’utilità. C’è chi ci ha fatto fortuna. Internet riempie la nostra quotidianità e riempie quel vuoto che, forse, ci siamo creati noi.

La musica su Internet

La musica per esempio è uno dei benefici della rete. Grazie alle varie piattaforme riusciamo ad ascoltare album in anteprima e versioni inedite dei nostri brani preferiti. Spotify, Youtube, I-tunes, Dezeer, sono le piattaforme più usate per l’ascolto di musica in movimento. Alcune di queste sono gratuite e altre prevedono un abbonamento per un miglior uso e una maggiore qualità. Di certo le case discografiche non sono così d’accordo, dato che con l’avvento delle nuove tecnologie le vendite sono calate. Ormai il fatturato si misura in download e stream.

La pirateria degli anni Ottanta

Che poi si tratta di storia che si ripete. Negli anni ottanta e novanta entrava infatti in gioco la pirateria, fenomeno in seguito al quale è stata creata la FPM, la Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale. La pirateria era, è e sarà sempre un reato penale, tant’è che lo scopo della FPM è proprio quello di segnalarne gli episodi alle forze dell’ordine. Fortunatamente la violazione del diritto d’autore ha avuto maggiore attenzione nel corso degli anni.

Spotify e industria discografica

Anche se con le nuove piattaforme il mercato discografico ha perso, un fattore importante è che gli album di alcuni artisti non vengono diffusi senza permesso. Non si trovano tutti gli artisti del mondo su Spotify. Per esempio, la discografia di Taylor Swift è stata rimossa dalla piattaforma per interesse della società della cantante.

D’altra parte, il bello di queste piattaforme è che anche chi non ha una certa notorietà può utilizzarle per farsi pubblicità. Ovviamente non è tutto rose e fiori: un servizio del genere può mettere in crisi anche la migliore delle strategie. Quanto conviene postare online un servizio efficiente e di qualità gratis?

La pirateria oggi

Eppure c’è gente che, nonostante esistano servizi di questo tipo, continua a scaricare illegalmente musica, dimostrando quanto siano importanti dei percorsi di educazione civica digitale anche in questo senso. Pensiamo per esempio a Youtube: nonostante offra un servizio impeccabile di video e musica, è una delle piattaforme che permette maggiormente di scaricare musica gratuitamente.

Sicuramente la situazione è migliorata. Secondo la FIMI, Federazione dell’Industria Musicale Italiana, da marzo del 2018 c’è stato un calo del 35% della pirateria. In questo caso lo streaming ha avuto buoni feedback da parte del pubblico.

Spotify&Co. contro la pirateria

Tra tutte le piattaforme, Spotify è la più gettonata poiché oltre a offrire il servizio streaming a pagamento, di base è gratuito. Si va a creare un abbonamento nel momento in cui si decide di eliminare le inserzioni pubblicitarie e di “skippare” i brani che non ci interessano. Un altro servizio offerto dalla piattaforma è la playlist “New Music Friday”. In questa vengono pubblicati tutti i brani messi online in giornata: le nuove uscite sono infatti inserite in piattaforma sempre di venerdì, disponibili da mezzanotte. Questo è un altro punto a favore, contro la pirateria. Si può ascoltare l’album appena uscito del nostro cantante preferito senza sborsare un centesimo.

E’ davvero crisi?

Secondo alcuni la crisi è ormai scongiurata, dato che le vendite ci sono, in digitale o meno poco importa. Ciò che più conta è che il tutto sia frutto di operazioni legali. Alcuni boss delle majors non sono però del tutto entusiasti della situazione: in realtà, una legalità musicale è ancora lontana, così come un approccio fondato sull’educazione civica digitale in merito.

Siamo sulla strada giusta per sconfiggere la pirateria musicale? Ci sono stati grandi passi in avanti e pian piano il fenomeno decresce. Bisogna partire dal piccolo per fare passi da gigante, e avere fiducia che le nuove tecnologie vengano utilizzate a fin di bene.

 

A cura di

Lucrezia Costantino


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