Sexting

Il digitale è presente in tutti gli aspetti della vita. Oggi semplifica le incombenze quotidiane, modifica la percezione dello spazio tra le persone ma anche, inevitabilmente, le loro relazioni. In tutti i loro aspetti, anche quelli meramente fisici e intimi. Anche la sessualità ha cambiato forma, non solo tra i giovani. Anche il sesso viaggia sulla rete, e il sexting è un fenomeno sempre più comune.

Cos’è il sexting

Si definisce sexting l’invio di immagini o testi sessualmente espliciti tramite Internet o telefono. Il nome sarebbe una crasi tra sex e texting (invio di messaggi scritti). Sebbene il termine faccia riferimento allo scritto, si considerano sexting tutti i contenuti (inclusi video e foto) che mostrano parti intime o contenuti che descrivono o simulano atti sessuali.

In italiano, il termine viene spesso tradotto in modo più generico come “sesso virtuale”. Questa definizione denota quanto sempre più spesso sia percepito come un surrogato (o un preliminare significativo) dell’atto sessuale vero e proprio.

Come si concretizza il sexting?

Il sexting è l’obiettivo precipuo di numerose app e siti di incontri. Può rivelarsi un efficace strumento di piacere ma anche di conoscenza di persone da incontrare poi offline.

Chi voglia fare sexting con una prospettiva di lungo periodo cercherà di guadagnare la fiducia dell’interlocutore, spesso dimostrandosi spigliato e ironico ed evitando, almeno in prima battuta, i riferimenti al sesso. L’invio di materiale esplicito o di contenuti sessuali di vario tipo prima o in assenza di qualsiasi tipo di rapporto si può configurare invece come molestia sessuale. Nel caso del sexting invece, tanto in buona fede quanto in cattiva, chi scrive può agire ascoltando, rispettando e facendo sì che l’altro si senta al sicuro tanto da sentirsi libero di condividere con desideri, pulsioni e fantasie. Fino a simulare o prefigurare veri e propri atti sessuali.

Sexting: app e siti di incontri

Quali sono i pericoli del sexting?

Il sexting non ha connotazione negativa se è l’esplicitazione di desideri condivisa esclusivamente tra maggiorenni consenzienti. Anche in questo caso, però, e prima di configurare dei veri e propri reati, il sexting è una pratica contestata. Secondo alcuni, infatti, spersonalizza la relazione e moltiplica la possibilità di vedere resi pubblici aspetti intimi di sé e del proprio corpo, comportamento generalmente vissuto come affermazione di virilità.

Anche quando viene messo in atto senza volontà di offendere o ferire una terza persona, che può rimanere ignara di tutto quello che è successo, la consapevolezza che la pubblicazione delle immagini o dei contenuti di sexting è ormai prassi può generare fortissime sofferenze e inibizioni, le cui conseguenze possono arrivare a essere devastanti.

Quali reati possono verificarsi?

Per questo il sexting non è mai del tutto sicuro. Per tutelarsi:

  • Innanzitutto, è necessario assicurarsi della maggiore età dell’interlocutore, senza possibilità di deroga. La circolazione di materiale intimo al di sotto di questa soglia configura il reato di detenzione di materiale pedopornografico. La pena può arrivare a tre anni di carcere, anche quando i messaggi siano stati cancellati. Gli anni di reclusione diventano cinque se il materiale viene “pubblicato, diffuso divulgato o pubblicizzato”.
  • E’ bene tenere presente che tutto ciò che di esplicito o di intimo viene condiviso con un’altra persona tramite servizi di messaggistica istantanea o in rete potrebbe essere reso pubblico. La diffusione e la condivisione su vasta scala rendono poi estremamente difficile limitarne la circolazione.
  • Anche nel caso di maggiorenni, la divulgazione volontaria o accidentale di materiale intimo può avere ripercussioni psicologiche e sociali di notevole peso in chi lo subisce. Pertanto è bene assicurarsi di non conservare mai nella memoria dei propri dispositivi questo tipo di file. E’ bene evitare, ad esempio, il backup automatico dei contenuti fornito da alcuni servizi di messaggistica come Whatsapp. Sempre nella consapevolezza che, nel caso di indagini per l’accertamento di un reato, la cancellazione spesso non basta a eliminare del tutto le tracce dei messaggi scambiati.

FONTI:

CREDITS: