La tecnologia che aiuta la ripartenza didattica post-Covid

Settembre è stato mese di nuovi bilanci per la scuola italiana pronta a ripartire dopo l’arresto forzato legato alla pandemia. Il sistema, nonostante le incertezze e il nuovo aumento dei casi, sembra reggere e questo è anche merito delle tecnologie che sono state messe a disposizione per la riapertura scolastica. Ma quali sono le novità del binomio tecnologia e didattica?

La pandemia e le tecnologie che hanno aiutato la scuola

Dal momento in cui il Presidente del Consiglio dei Ministri ha decretato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado lo scorso marzo, la scuola italiana ha dovuto trasformarsi necessariamente in una scuola i-tech. Questo percorso non è stato affatto facile, le problematiche sono state molte: dall’impreparazione nell’utilizzo dei device da parte di studenti e insegnanti, all’inefficienza delle piattaforme utilizzate, fino alla scarsa potenza della rete internet. Tutti problemi legati ad una generale impreparazione di una scuola, quella italiana, che non ha investito risorse sufficienti nella fusione di tecnologia e didattica. Nonostante queste problematiche però, grazie anche alla buona volontà di docenti e alunni, si è riusciti a superare l’anno ed ora che si è ritornati in classe la tecnologia può di nuovo venire in aiuto della didattica, anche se in presenza.

Tecnologia e didattica: come vincere il virsu fra i banchi

Molte aziende conscono il rischio insito nella ripresa delle lezioni, una fonte di pericolo per lo sviluppo di eventuali nuovi focolai e hanno pensato bene di investire risorse nello sviluppo di strumenti tecnologici che possano servire per arginare la diffusione del virus tra i banchi di scuola.

Le soluzioni per combinare tecnologia e didattica sono tante e originali: si concretizzano nella creazione di piccoli oggetti di uso quotidiano che durante le lezioni possano facilitare il controllo delle situazioni di rischio, in cui la possibilità di un contagio risulta alta. Ma vediamoli nello specifico;

Braccialetti e ciondoli che rilevano le brevi distanze tra ragazzi

Recentemente una start-up italiana ha lanciato sul mercato il prototipo K-Y-D (keep your distance) ovvero un bracciale dotato di Bluetooth in grado di segnalare la presenza di altri dispositivi K-Y-D  e di emettere suoni, vibrando e illuminandosi nel caso in cui la distanza tra i due suddetti dispositivi risulti inferiore al metro. Le prime sperimentazioni di questo dispositivo, che all’occorrenza può essere integrato anche con altre funzionalità come la rilevazione della temperatura corporea, sono state sperimentate in un liceo classico della Capitale.

Simile è il funzionamento del dispositivo progettato dalla società sicula del Volcanic School; si tratta infatti di un ciondolo anch’esso dotato di Bluetooth che emette suoni nel caso in cui venga violato il distanziamento sociale, inoltre sempre questo prodotto può essere integrato con un comando di connessione Wi-Fi, in modo tale da poter avere un’idea dell’affollamento presente in un’ area grazie ai dati forniti dai dispositivi associati.

Penne igienizzanti e visiere

Nuovissime sul mercato, le penne igienizzanti consentono di rilasciare in modalità spray un gel disinfettante. L’idea risulta decisamente interessante se si considera che la penna è in assoluto lo strumento più maneggiato dai ragazzi a scuola.

Le visiere invece risultano quasi uno strumento indispensabile nel momento della riapertura della didattica frontale. L’azienda italiana Cappello Group, ma anche la siciliana iMask hanno progettato visiere e maschere in gomma anallergica con filtri intercambiabili che oltre ad essere utili a scuola risultano anche eco friendly.

Applicazione Immuni

Anche se Immuni non è stata progettata specificatamente per l’ambiente scuola, può essere impiegata con successo anche in ambito scolastico a patto di non invalidarne l’utilizzo decidendo di non utilizzarla; infatti, il suo corretto funzionamento si lega inseparabilmente alla volontà personale delle persone di installarla sul proprio smartphone.

La tecnologia al servizio della scuola per l’emergenza sanitaria: risvolti

Si è visto come molte aziende abbiano puntato sull’innovazione e sull’originalità di proposte che hanno lo scopo di rendere il ritorno a scuola più sicuro per tutti. I costi ci sono e sono evidenti ma questi investimenti sono sostenuti a livello europeo e possono fare realmente la differenza nel caso in cui l’unica possibilità futura sia la convivenza con il virus. Inoltre, anche se Immuni ha suscitato numerose polemiche in merito all’utilizzo dei dati degli utenti, le altre tecnologie proposte non prevedono in alcun modo l’acquisizione di dati sensibili.

A cura di

Pasqualina Ciancio


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