Alcuni dati sul grooming e come prevenirlo

“Adescamento di minori sul web”: questo è il grooming, che dal 1 ottobre 2012 è un vero e proprio reato, punibile con la reclusione da uno a tre anni. Più precisamente questo termine fa riferimento al tentativo da parte di un adulto di creare un rapporto di fiducia con un minore al fine di abusarne a livello sessuale.

Qualche dato sul grooming

Sono molti i casi di adulti malintenzionati che dietro falsi profili social, fingendosi idoli adolescenziali, tentano di sedurre minori e di convincerli a inviare foto intime. È un pericolo sempre più diffuso sul web, come mostrano i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza: 2 adolescenti su 10 sono stati adescati online da adulti sconosciuti, in modo particolare le ragazze. Nella fascia di età tra 11 e 13 anni, più di 4 ragazzi su 10 hanno chattato con completi sconosciuti, mentre più di 3 su 10 hanno incontrato dal vivo una persona conosciuta online. Internet ha reso molto più semplice il contatto e la comunicazione fra le persone, ma allo stesso tempo nasconde molte insidie.

Come avviene l’adescamento?

L’adulto malintenzionato crea un profilo falso sui social network più utilizzati dagli adolescenti (Instagram, Facebook, Twitter). Potrebbe decidere di fingersi un coetaneo della vittima, oppure un personaggio famoso. In entrambi i casi tenterà di creare un rapporto di fiducia con la vittima: così il giovane sarà spinto ad aprirsi, perché crede si tratti di un adolescente come lui oppure perché si sente speciale tanto da ricevere le attenzioni di un personaggio famoso.

L’adescamento richiede tempo: potrebbero volerci mesi prima che si instauri un rapporto di fiducia. A quel punto poi, l’adulto comincia a chiedere foto intime, oppure a mandarne chiedendo lo stesso alla vittima. L’adescatore potrebbe anche volere un incontro dal vivo col minore, per abusarne sessualmente. In caso di rifiuto, la giovane vittima può essere ricattata con le foto inviate.
L’adolescenza è una delicata età di transizione. In balia di una profonda insicurezza e un forte bisogno di attenzione, molti giovani spesso si fidano di chi sta dalla parte opposta dello schermo, tendono ad accettare l’amicizia di chiunque, sottovalutando i rischi connessi a tutto questo.

Come prevenire il grooming

È fondamentale anzitutto che nel nucleo familiare ci sia dialogo. L’adolescente deve potersi sentire libero di esprimere il suo malessere ai genitori. Non è così scontato, dal momento che circa il 90% degli adolescenti preferirebbe non rivelare ai genitori di essere vittima di grooming, per il timore di una loro reazione. I genitori poi possono servirsi anche di sistemi di parental control: si tratta di sistemi che permettono ai genitori di monitorare o bloccare l’accesso a determinate attività da parte del bambino (per esempio siti pornografici, immagini violente o pagine con parole chiave) e anche di impostare il tempo di utilizzo di computer, tv, smartphone e tablet. Il parental control però non sostituisce l’adulto.

Internet è uno strumento molto efficace e allo stesso tempo pieno di insidie. L’uso della rete è oggi (purtroppo e per fortuna) al centro delle vite di tutti noi. Ci è ormai impossibile immaginare un mondo senza internet: per questo motivo, l’educazione civica digitale è importante per sfruttare al meglio questo strumento potentissimo.

A cura di

Giulia Bandi


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