E-memory: cos’è la memoria digitale?

Recentemente si parla sempre più spesso di memoria digitale e, più in generale, di archiviazione digitale. Questo è legato ad un fenomeno che sta affiorando sempre più negli ultimi anni: la cosiddetta digital transformation. Quest’ultimo processo, che è emerso in Italia soprattutto da vent’anni a questa parte, ha portato ad una sostituzione della carta con il digitale. È cambiato, infatti, il processo di elaborazione e acquisizione delle informazioni che, ad oggi, si serve sempre più spesso di supporti digitali e devices elettronici. Tuttavia, quando si parla di memoria digitale, non ci si riferisce solo a supporti di archiviazione fisica, ma a veri e propri processi che hanno cambiato le abitudini di condivisione delle informazioni. Ma di che cosa si tratta, nello specifico?

Una duplice definizione di memoria digitale

Come già sottolineato, la memoria digitale, o usando un termine inglese, e-memory, ha una duplice valenza. Da un lato, questo termine viene usato per indicare un modo di archiviazione dei contenuti come documenti, foto, ma anche video, attraverso l’utilizzo della tecnologia informatica; dall’altro, invece, la definizione comprende l’uso della memoria digitale come vera e propria forma di condivisione dei contenuti attraverso piattaforme di sharing come, per esempio, i social media.

Il cosiddetto sharing dei contenuti è diventato ormai una parte integrante della quotidianità, ma non solo; è diventato anche una vera e propria necessità: in particolare, quella di condividere eventi, fatti e avvenimenti attraverso le più disparate piattaforme social: da Facebook, una delle primissime piattaforme usate per questo scopo e nate con l’apposito scopo di rendere partecipi amici di memorie e ricordi, fino a piattaforme di creazione più recente come Instagram.

Memoria digitale: dai supporti cartacei alla digital transformation

Il concetto di memoria e di archiviazione digitale è strettamente connesso ad un altro fenomeno, quello della digital transformation.

Questa locuzione inglese, che può essere tradotta con ‘trasformazione digitale’, indica tutta una serie di cambiamenti che hanno portato ad una crescente digitalizzazione di diversi settori delle nostre vite. Questo fenomeno ha avuto un impatto di ampia portata, che è ancora difficile quantificare, in diversi settori della società. Sicuramente ha portato ad una generale semplificazione di diversi ambiti produttivi, generando anche cambiamenti a livello sociale, culturale, economico e manageriale.

E-memory: i supporti più utilizzati

I supporti tecnologici utilizzati per la memoria digitale sono diversi, e consentono la condivisione di elementi in modo pressoché istantaneo. È necessario, tuttavia, avere l’accesso ad una connessione ad Internet e un dispositivo elettronico per l’acquisizione e la condivisione dei dati. Tra i supporti più utilizzati ci sono sicuramente le foto. Queste ultime sono un esempio eccellente (e quello più utilizzato) di archiviazione digitale. Grazie all’ampia diffusione degli smartphone oggi è relativamente più semplice immortalare i momenti importanti e condividerli su piattaforme online. Inoltre, grazie anche ai minori costi per l’accesso ai dispositivi elettronici, lo sharing e lo stesso accesso alla memoria digitale è diventato più democratico e alla portata di tutti.

Oltre alle foto, recentemente, grazie alla diffusione di piattaforme come Instagram, anche le testimonianze video sono diventate un utile supporto per la condivisione della memoria digitale. In particolare, la piattaforma YouTube ha sdoganato l’uso dei video per la diffusione delle informazioni.

Infine, anche la scrittura è diventata uno strumento per la condivisione dell’e-memory. Questo è avvenuto soprattutto grazie alla diffusione di piattaforme come blog e microblog.

Supporti digitali e il problema dell’archiviazione

Soprattutto negli ultimi anni è emerso un problema connesso alla crescente digitalizzazione e al crescente utilizzo dei dispositivi elettronici per la memoria digitale: il problema dell’archiviazione e della perdita dei dati legati ad essa.

Molto spesso, utilizzando supporti per l’archiviazione digitale, può accadere di perdere le informazioni. Per questo motivo è emersa la necessità di creare degli archivi digitali, disponibili sia per privati che per la pubblica amministrazione, in grado di garantire una corretta conservazione dei dati e la loro salvaguardia.

Sono diversi i progetti nati per la salvaguardia delle informazioni digitali. Basti pensare, per esempio alle cosiddette biblioteche digitali. Si tratta di spazi digitali in grado di conservare una vastissima quantità di informazioni. I documenti possono essere di tipo diverso: da quelli cartacei che, attraverso un processo di digitalizzazione vengono trasformati in file elettronici, a documenti nati su supporti digitali come, per esempio, gli ebook.

Ma il processo di conservazione non riguarda solo le biblioteche digitali. Basti pensare all’importanza della memoria digitali in contesti come le pubbliche amministrazioni, dove è di vitale importanza la condivisione e la conservazione delle informazioni.

Quello che è necessario sottolineare , comunque, è l’importanza della memoria digitale che, se bene usata, non è solo in grado di garantire una corretta condivisione e conservazione delle informazioni, ma presenta vantaggi importanti quali un minore impatto ambientale e una maggiore praticità d’uso.

A cura di

Miriam Salamone


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