Educazione digitale: un nuovo alleato degli USA?

Ogni epoca storica ha il suo tallone d’Achille che rende vulnerabile l’intero sistema; nell’era di Internet sono le fake news. Non sono state inventate recentemente da Cambridge Analytica, anzi, già dall’antichità si era soliti inventare bollettini di guerra fasulli, per evitare sommosse e ribellioni che potessero far crollare la fiducia verso l’imperatore, faraone o re. Ma soprattutto da quel non troppo lontano 2016 (anno di elezione di Donald Trump) il mondo intero, o almeno quello attivo sui social, si sta rapportando in modo sempre più massiccio a un pericolo a volte sottovalutato.

Effetti delle fake news: gli USA

Lo sanno bene gli americani quale sia l’effettivo pericolo che sta attraversando la democrazia, tant’è che nemmeno loro, i cittadini più patriottici al mondo, si fidano più delle istituzioni, del governo e degli stessi governanti. Alexis de Tocqueville nel 1835 scriveva La democrazia in America, opera nella quale esponeva tutti i punti di forza e debolezza degli Stati Uniti d’America; eppure oggi, 184 anni dopo, le fake news sembrano aver scalfito quel pilastro, chiamato democrazia, al quale gli americani avevano affidato la loro battaglia, dopo aver preso le distanze dal governo inglese.

Ma cosa sono le fake news?

Ed è proprio a causa della pericolosità delle fake news, che al giorno d’oggi una corretta educazione civica digitale diventa fondamentale per prevenire il rischio di fomentare odio, razzismo e paura. Le cosiddette made-up news in inglese, non fanno altro che aggrapparsi a ciò che le persone in fondo credono ma che difficilmente vorrebbero ammettere; recenti studi hanno verificato che, come esseri umani, pensare è un’azione faticosa per il nostro cervello, dunque crearsi un’opinione propria attraverso uno studio più dettagliato e meticoloso, risulta troppo dispendioso a livello di energie. Di conseguenza accettare incondizionatamente una notizia per vera, è molto più semplice e immediato. E’ questa la ragione principale per cui le fake news hanno una presa così diretta tra gli utenti.

La tempestività con la quale circolano le notizie ha creato moltissimi danni e oggi la situazione degli statunitensi lo dimostra. La mancanza di un’accurata educazione civica digitale ha reso le persone vulnerabili di fronte ai pericoli dovuti al cattivo uso di Internet. Dopo un periodo di assimilazione incondizionata, si è infatti diffusa la necessità di proteggersi dalle notizie false, di apprendere a leggere i contenuti in modo critico.

Le made-up news negli USA

I cittadini americani si sono trovati al centro di una ricerca svolta dal Pew Research Center, la quale ha dimostrato che circa il 70% della popolazione ha perso moltissima fiducia nelle istituzioni governative a causa delle fake news. A seguito del polverone scatenato dall’elezione Trump, dalla presunta interferenza russa così come quella di Cambridge Analytica, ad oggi gli americani trovano che le made-up news e la disinformazione siano più pericolose sia del terrorismo che del razzismo.

Le accuse a Zuckerberg

L’ala democratica del Parlamento statunitense ha anche chiamato in causa il grande big di Internet, Mark Zuckerberg, accusandolo di aver risposto troppo lentamente alla rimozione di un video della Presidente (Speaker) della Camera dei Rappresentanti USA, Nancy Pelosi, nel quale il suo discorso era stato montato ad hoc per screditarla.

Non è la prima volta che il proprietario di Facebook viene additato per non aver reagito di fronte al problema crescente. La risposta che è sempre stata data è che non può essere Facebook a decidere cosa sia idoneo pubblicare e cosa invece debba essere bannato. In questo modo infatti, la piattaforma si trasformerebbe in un giudice inquisitore, colpendo ancora una volta l’adorata democrazia di Tocqueville.

Buon utilizzo del web: educazione civica digitale

Dunque, la fruizione coscienziosa della tecnologia, attraverso l’educazione civica digitale, deve diventare un must tra i suoi fruitori. L’idea di doversi proteggere da qualcosa che fisicamente non esiste rende tutto molto più volatile e quindi meno dannoso. In realtà è proprio la volatilità delle fake news che le rende così efficaci. Si insidiano dentro la mente senza che ce ne accorgiamo, danno risposte a paure recondite, incrementano sospetti, fomentano l’odio attraverso notizie allarmiste. Ed è per questo che portare avanti un’appropriata campagna di educazione civica digitale diventa fondamentale al fine di salvare la democrazia e la libertà di parola.

A cura di

Claudia Oliva


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