Sexting e video pornografici di coppia: tutto è lecito purché consapevoli dei rischi

Sexting e porno di coppia sono una nuovissima moda assai diffusa tra i Millennials, ma anche tra i giovani adulti. Si tratta di una pratica ancora poco regolamentata, e rientra tra i numerosi pericoli in cui si può  incorrere attraverso il cattivo utilizzo di Internet. Rischi sui quali continua a vigere molta ignoranza, nonostante tematiche di questo tipo rientrino nell’educazione civica digitale minima che ciascun individuo dovrebbe possedere.

Cos’è il sexting?

Il termine ‘sexting’ è un neologismo derivato dalla crasi tra sex (sesso) e texting (invio di messaggi). Si utilizza per indicare la pratica di invio di messaggi e immagini sessualmente espliciti tra due o più individui consenzienti.

Le foto o i video sono solitamente realizzati attraverso telefono cellulare e scambiati in chat, tramite social network o altre applicazioni: tutti strumenti facilmente accessibili e senza censure. Proprio per questo i contenuti possono essere diffusi e di conseguenza creare danni psicologico-emotivi seri alle persone coinvolte. Inoltre, in caso di minorenni il rischio è la diffusione di materiale pedopornografico.

Come funziona il sexting?

Dal momento che il sexting avviene solitamente tra due individui consenzienti, la diffusione di questi contenuti a terzi potrebbe avvenire per ricatto, vendetta o diffamazione da parte di un individuo della coppia o esterno. Il rischio è inoltre che seguano messaggi di stalking o molestie. Risulta quindi ancora più urgente e necessario autopreservarsi attraverso l’informazione.

L’adolescenza è un periodo molto delicato e quindi più esposto a pericoli di questo tipo. Tuttavia anche gli adulti dovrebbero agire razionalmente, con maggiore consapevolezza nell’utilizzo del web. È necessario pertanto che famiglie e scuole si attivino per formare i giovani e accrescere la loro sensibilità all’educazione civica digitale.

sexting: le statistiche

I numeri e le ragioni

Secondo il rapporto Censis-Bayer sui nuovi comportamenti sessuali degli italiani, risulta che, su un campione di intervistati tra i 16 e i 18 anni, il 37,5% degli intervistati ha ammesso di fare sexting e il 25,2 % di guardare video porno in coppia.

Non sono sicuri invece i dati a proposito di quanti decidano di filmarsi in un video hot insieme al partner, ma è probabile che la maggiore accessibilità ai contenuti pornografici anche da parte delle donne, abbia spinto la coppia a sperimentare nuovi orizzonti della sessualità, come il desiderio estetico di vedere la propria immagine riflessa in una foto o un video. Inoltre questa nuova moda risponderebbe anche alla tendenza di “instagrammare” la realtà con l’illusione di poter fermare un’emozione nel tempo.

Ma quali sono le ragioni della diffusione di questi fenomeni?

Alcuni studi rivelano come non siano soltanto i giovanissimi a praticare sexting, ma in particolare la categoria di giovani adulti impegnati in un lavoro stressante e ripetitivo, che spesso prevede incarichi di responsabilità. Per il poco tempo libero a disposizione, gli individui di questa categoria sono alla ricerca di qualcuno con cui avere incontri occasionali oppure uno scambio di messaggi a contenuto sessualmente esplicito.

Per i giovanissimi le ragioni riguardanti l’utilizzo della propria immagine a fini erotico-sessuali equivarrebbero al motivo per cui si pubblica un’immagine di sé sui social: ci si illude di riuscire superare le proprie insicurezze tanto attraverso una reazione del partner quanto attraverso un like.

Sexting e giurisprudenza

A livello giuridico, in Italia il sexting non rientra in alcuna normativa precisa. Solitamente, in casi problematici, si procede per analogia con le leggi sulla violazione della privacy, stalking, molestie, divulgazione di materiale pedopornografico.

L’Unione Europea include il sexting all’interno dei rischi collegati a un utilizzo poco consapevole di Internet, argomento sul quale ha invitato gli stati membri a una regolamentazione propria.

Sexting e educazione civica digitale

Per promuovere una sempre più consistente educazione civica digitale, sono diverse le iniziative promosse, volte anche a sensibilizzare ai problemi derivanti dal sexting.

  • Il network europeo INSAFE ha instituito un Safer Internet Day nel mese di febbraio di ogni anno, a cui partecipano varie associazioni (in Italia Telefono Azzurro). Sono diverse le iniziative proposte tese ad accrescere la consapevolezza sui rischi della rete, rivolte tanto alle figure educative di genitori e insegnanti, quanto ai più giovani.
  • Save the Children promuove annualmente, insieme alla Commissione Europea, una campagna denominata “Posta con la testa”, per sensibilizzare i più giovani.
  • Save the Children e Telefono Azzurro fanno entrambi parte dell’associazione internazionale INHOPE, che promuove la protezione dei giovani (soprattutto minorenni) nelle hotlines.

Sexting: lecito o no?

Tralasciando superflue opinioni personali, è lecito, per chiunque lo desideri, praticare sexting e video di coppia all’interno di un rapporto di reciproca fiducia. Purché, per tutelarsi da possibili ritorsioni, ci si sia informati sui possibili rischi e si possieda la consapevolezza che nessun’immagine deformata del proprio corpo può aiutare ad accrescere la fiducia in se stessi o migliorare una relazione amorosa in crisi.

 

A cura di

Ginevra Braga


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