Tecnologia e social media: le generazioni a confronto

Sono ormai quattro le generazioni che sono entrate in contatto con il mondo digitale: i baby boomers, la generazione X, la generazione Y e infine la generazione Z. Ognuna di queste si è rapportata in maniera differente al web e alla tecnologia, sviluppando competenze e comportamenti differenti tra loro.

I baby boomers e la tecnologia 

Fanno parte dei baby boomers, o semplicemente boomers, le persone nate tra il 1946 e il 1964 nel mondo occidentale, durante gli anni del boom economico e demografico. Oggi queste persone hanno tra i 56 e i 74 anni e rappresentano il gruppo demografico più ampio nella maggior parte dei paesi occidentali. I boomers sono nati in un periodo storico caratterizzato da un forte benessere economico e dall’assistenzialismo pubblico, perciò detengono la maggior parte della ricchezza nazionale dei paesi occidentali. Essi ricoprono ancora oggi cariche manageriali e di direzione aziendale, inoltre sono molto attivi nella vita politica e sociale della propria nazione.

I baby boomers, nonostante siano entrati in contatto con le nuove tecnologie, prediligono ancora la comunicazione face-to-face; anche in ambito lavorativo preferiscono partecipare alle riunioni o stabilire un contatto telefonico piuttosto che comunicare in maniera asettica tramite e-mail e fax. I boomers sono entrati in contatto con il mondo digitale in età adulta, dunque apprendono con lentezza le funzioni di un computer o di altri dispositivi elettronici e non riescono a padroneggiarli al meglio.

I boomers ormai sono presenti anche sui social network, in particolare su Facebook. Essi non conoscono appieno i meccanismi dei social, pertanto tendono a utilizzarli in maniera scorretta. La maggior parte dei baby boomers ignora la netiquette e cade spesso vittima di fake news. I boomers sono infatti inclini a utilizzare i social come un mezzo informativo, condividendo molte notizie, ma hanno la tendenza a considerare come vera qualsiasi informazione appaia sulle loro homepage. Per questo motivo, spesso contribuiscono a diffondere fake news.

La generazione X e la tecnologia

I nati tra il 1965 e il 1979 fanno parte della cosiddetta generazione X, termine coniato dallo scrittore Douglas J. Coupland. Sono i figli e i nipoti dei baby boomers e oggi hanno tra i 41 e 55 anni. Essi hanno vissuto la fine della Guerra Fredda e il tracollo dell’ideologia comunista. Questa generazione è caratterizzata dall’apatia, dal pessimismo verso il futuro, dallo scetticismo, dal rifiuto dei valori dei propri genitori e dalla mancanza di fiducia nelle istituzioni. È una generazione quasi invisibile, schiacciata dal successo economico dei boomers, e a cui manca un’identità sociale ben strutturata.

È stata la generazione X a promuovere lo sviluppo delle nuove tecnologie, facendo da pioniera nel campo del digitale. I membri di questa generazione sono molto legati al personal computer, che li ha resi protagonisti delle più grandi trasformazioni tecnologiche degli ultimi anni. Essi infatti hanno realizzato Google e Yahoo!, i forum e i social network, contribuendo così alla democratizzazione di internet. Non stupisce dunque il fatto che la generazione X si trovi a proprio agio con la tecnologia, anche in ambito lavorativo, dove riesce a destreggiarsi tra sms, e-mail e programmi per computer.

Tra tutte le generazioni, la generazione X è la più social di tutte: i suoi componenti passano circa sette ore a settimana su Facebook, la loro piattaforma preferita, ma sono molto attivi anche su Twitter. Al contrario dei boomers, utilizzano i social network in maniera più consapevole, cercando informazioni utili e verificando le fonti. Conoscono le regole della netiquette e le dinamiche dei social, anche se sono restii a provare le piattaforme più recenti e innovative, come Snapchat e TikTok.

La generazione Y e la tecnologia

La generazione Y comprende i nati tra il 1980 e il 1995 nel mondo occidentale. Essi vengono definiti anche millennials e oggi hanno tra i 25 e i 40 anni. I tratti distintivi rispetto alle generazioni precedenti sono il narcisismo, l’ambizione, la competitività e un maggiore ottimismo verso il futuro. I millennials hanno inoltre la tendenza a ritardare i riti di passaggio all’età adulta, come per esempio lasciare l’abitazione dei propri genitori per andare a vivere da soli, e per questo motivo la generazione Y viene detta anche generazione boomerang o Peter Pan.

Al contrario delle altre generazioni, questa è caratterizzata da un approccio educativo, ricevuto fin dall’infanzia, tecnologico e neoliberale. I millennials hanno così sviluppato una buona propensione al networking e all’interazione digitale, inoltre sono gli individui che meglio padroneggiano le nuove tecnologie. Essi esercitano un forte potere decisionale sul web, scegliendo quali notizie leggere, quali film guardare o quale musica ascoltare. Tutto ciò ha portato i millennials a sviluppare una forte dipendenza dalla tecnologia, in particolare dagli smatphone e dai tablet. Sono multitasking e utilizzano le nuove tecnologie non solo per informarsi e lavorare, ma anche e soprattutto per divertirsi.

La generazione Y comunica principalmente attraverso i social network, perciò conosce perfettamente il loro funzionamento. I millennials sono molto attivi su queste piattaforme, infatti creano e condividono contenuti, come immagini e video, e sono sempre alla spasmodica ricerca di like, in quanto per loro l’apparenza risulta essere un valore fondamentale. Essi interagiscono con brand e influencer, prediligono social come Instagram e YouTube, dove possono esprimere al meglio tutta la loro creatività, e amano sperimentare nuove piattaforme. La generazione Y vede i social come mezzi di espressione personale; per questo motivo è entrata in conflitto con le generazioni precedenti, in particolare con i boomers, che hanno la tendenza a utilizzarli come mezzi informativi senza però conoscerne i rischi.

La generazione Z e la tecnologia

Il termine generazione Z indica i nati dal 1996 a oggi nel mondo occidentale. Essa comprende neonati, bambini e ragazzi fino ai 24 anni. I membri di questa generazione, detti post-millennials, sono i primi veri nativi digitali, nati e cresciuti a contatto con le nuove tecnologie, iper-connessi e multimediali. Questa generazione è caratterizzata da una mentalità molto aperta ma presenta allo stesso tempo un forte deficit di attenzione; infatti, la soglia di attenzione media dei post-millennials è di otto secondi. Ciò è causato dal continuo flusso di informazioni a cui oggi sono sottoposti bambini e adolescenti fin dalla nascita. Infine i post-millennials vivono in una dimensione completamente visuale, in cui i testi trovano poco spazio al contrario di immagini e video.

Diversamente dalle generazioni precedenti, essa vive costantemente connessa ai social network e proprio per questo è quella che meglio conosce questo mondo. La maggior parte della loro vita relazionale si svolge su queste piattaforme. I post-millennials utilizzano social come TikTok e Snapchat, oltre ai più famosi Instagram e YouTube, mentre risultano poco presenti su Facebook e Twitter.

A cura di

Valeria Vinzia


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