Le polizze assicurative contro il cyberbullismo: scopriamole

I pericoli legati alla vita digitale sono davvero infiniti. Per questo sono state pensate delle apposite polizze assicurative per proteggere gli utenti dai rischi connessi all’uso di internet. In Italia le polizze contro il cyber risk sono generalmente vendute in via accessoria all’interno dei pacchetti assicurativi per la casa o per la persona. Il loro costo varia dai 24,00€ ai 40,00€ annui.

Queste nuove assicurazioni, ahimè, devono ancora prendere piede. Ad oggi non sono molto popolari nel nostro paese: pochi le acquistano e pochi le conoscono. In compenso, però, dato l’aumento della consapevolezza degli utenti e l’accesso facilitato al loro acquisto poiché alcune compagnie di assicurazioni le stanno proponendo non più come garanzia accessoria, ma come prodotto indipendente, si prevede una maggior diffusione a livello territoriale.

Questa considerazione vale solo per i singoli, perché nel caso delle aziende, le compagnie assicuratrici offrono già pacchetti ad hoc. Va da sé che la copertura e i costi sono decisamente più elevati per i secondi rispetto ai primi.

Genertel contro il cyber risk

Una delle compagnie che si occupa di Cyber Risk è Genertel, la compagnia diretta di Generali Italia. Quest’ultima, all’interno del proprio pacchetto “Quality Home and Care” dedicato alla protezione della casa e della famiglia, ha inserito la copertura “Tutela Aggressioni e Cyber Risk” che permette di accedere al programma “Digitale Sicuro” utile a preservare il profilo elettronico dell’utente. In caso di aggressione o di violazione, infatti, esso può beneficiare del risarcimento di tutte le spese legali, mediche e di supporto psicologico legale allo stress post-traumatico.

Manlio Lostuzzi, AD di Genertel, a tal proposito afferma che “il bullismo e il cyberbullismo sono dei rischi emergenti e rappresentano un tema importante per le famiglie”. Si può quindi dedurre che sia fondamentale creare delle formule assicurative atte a contrastarli. In linea generale infatti, queste polizze vogliono proteggere non solo dal bullismo e dal cyberbullismo, ma anche da fenomeni quali: il furto, la diffusione di dati personali, lo stalking online, il revenge porn e la diffamazione sui social network.

Gli effetti della polizza

Nel caso in cui il titolare della polizza o i membri della sua famiglia vengano aggrediti virtualmente o risultino vittime di di cyberbullismo, diffusione illecita di materiale personale, diffamazione o minacce online avranno diritto all’assistenza legale (in sede di processo civile o penale) da parte dell’assicurazione competente, affinché questi contenuti lesivi vengano rimossi. Sarà altresì possibile richiedere il risarcimento del danno subito. Se l’azione intrapresa dovesse essere insufficiente, l’assicurazione dovrà attivare un team di esperti per attuare il flooding, ovvero l’azione attraverso cui la rete viene inondata con nuovi contenuti volti a minimizzare o disperdere il materiale precedentemente pubblicato.

Purtroppo però esistono casi in cui la polizza non è valida, perché se lo stalker o il cyber criminale non è un soggetto esterno, ma bensì un familiare, che sia anche ex fidanzato o ex marito, la polizza potrebbe non intervenire.

Il caso dei “leoni da tastiera”

È importante ricordare che anche e soprattutto in questi contesti digitali sono essenziali il buon senso e la responsabilità personale. Questo sia per ridurre i rischi informatici, sia per garantire la validità della polizza. Le polizze, infatti, tutelano le vittime di azioni illecite online, ma se è l’assicurato stesso, in prima persona, a commettere qualsiasi tipo di reato, allora non è coperto. Un esempio riguarda lo shaming contro i Vips. Gli aspiranti troll o hater devono stare attenti perché se si scagliano violentemente contro un determinato Vip, saranno loro e non la compagnia assicurativa a dover far fronte a eventuali costi legali in seguito a querele o denunce. Inoltre, l’assicurazione potrebbe non essere valida anche nel caso in cui l’assicurato diffonda volontariamente materiale/informazioni illecite.

Per quanto riguarda i minorenni invece, se si dovesse ravvisare una negligenza da parte dei genitori, l’assicurazione potrebbe, ancora una volta, non rispondere.

Phishing e dark web

Le polizze offrono all’assicurato anche programmi per difendere il pc da virus o malware, e attacchi informatici da parte degli hacker. Dal phishing, all’intercettazione dei tasti premuti sulla tastiera per rubare dati di accesso a siti web, alcune compagnie dispongono di soluzioni estremamente sofisticate. Analizzando il web, e in particolar modo il dark web riescono a individuare possibili usi fraudolenti delle credenziali dell’utente e a evitare spiacevoli risvolti.

La perdita dei dati

All’interno dei pc ognuno ha una quantità enorme di informazioni, foto e video che non vuole assolutamente perdere. A tal proposito infatti, le assicurazioni hanno ideato dei software specifici per il recupero dei dati e qualora non bastassero, sono disposte a coprire i costi di riparazione del device presso un centro specializzato. Al contrario, se l’assicurato ha installato dei software pirata che hanno causato il danno, questo non viene risarcito.

A cura di

Rebecca Brighton


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